Ci sono cose che ripeto spesso, nei corsi e nelle consulenze. Una di queste è: il problema non è che gli hotel non siano online. Il problema è che, in molti casi, non sono leggibili. E non intendo solo per gli utenti. Intendo per i sistemi, per gli algoritmi, per le AI.
Negli ultimi mesi, con l’ingresso di strumenti sempre più evoluti come l’AI Trip Planner di Booking o Operator di OpenAI, è diventato evidente quanto sia fragile la presenza digitale di tante strutture ricettive. Non perché non abbiano un sito, ma perché quel sito non è progettato per essere trovato, interpretato, valorizzato da una macchina.
Sommario
Ne ho parlato più a fondo anche in questo articolo: Come l’AI cambierà le prenotazioni nel turismo
Siti belli ma invisibili
Capita spesso: visito un sito di un hotel ed è anche ben fatto, visivamente parlando. Buone foto, colori coerenti, un layout pulito. Poi cerco di capire quanto costa una camera. O come si prenota. Oppure se c’è il parcheggio, se accettano animali, se c’è la navetta. E lì inizia il caos. Informazioni sparse, frasi generiche, file PDF aggiornati al 2021, motori di prenotazione nascosti o troppo complicati.
Il risultato? Un utente fa prima a tornare su Booking o Google Hotel Search. E ora anche le AI faranno lo stesso.
Perché l’intelligenza artificiale è un cambio di paradigma
Fino a ieri lavoravamo per la SEO: keyword, meta tag, struttura dei contenuti, interlinking. E tutto questo è ancora importante. Ma oggi si aggiunge un nuovo livello: il linguaggio delle AI. Un assistente vocale, un chatbot conversazionale, un agente AI come Operator non naviga il sito come fa una persona. Non scorre le foto, non intuisce, non si fa domande.
Ha bisogno di dati chiari, informazioni strutturate, contenuti leggibili anche da un punto di vista tecnico. Se un sito è confuso per noi, per una macchina è completamente opaco.
5 cose che spesso mancano (e che servono subito)
- Prezzi visibili e aggiornatiNiente listini in PDF o “scrivici per un preventivo”. Serve chiarezza, trasparenza, accessibilità ai dati.
- Booking engine leggibile e accessibileNon deve essere un passaggio a parte o un sistema esterno che blocca l’AI. Meglio un modulo integrato, pulito, facilmente accessibile anche da dispositivi vocali.
- Dati semantici e microformatiLe AI leggono anche gli schemi tecnici (es. Schema.org). Se non li usi, perdi una possibilità enorme.
- Contenuti contestualizzati e specificiNon basta dire “esperienza indimenticabile”. Bisogna raccontare: dove si trova l’hotel, cosa c’è intorno, cosa lo rende speciale, per chi è pensato (famiglie? smart worker? coppie?).
- Struttura snella e intuitivaOgni pagina deve avere una funzione chiara. Home, camere, servizi, contatti, booking. Tutto dev’essere raggiungibile in 1-2 clic.
Non serve rifare tutto, serve ripensare con lucidità
Quando dico queste cose, la reazione più comune è: “E ora devo rifare tutto da capo?”. No. Quasi mai. Nella maggior parte dei casi si tratta di riorganizzare, semplificare, scrivere meglio, rendere leggibili le cose che già ci sono.
Magari un testo va spezzato in paragrafi, un prezzo va reso più evidente, un motore di prenotazione va spostato più in alto. E soprattutto: va tutto controllato con gli occhi dell’AI.
Chi legge i tuoi contenuti oggi?
Un tempo avremmo detto: l’utente. Oggi dobbiamo dire: l’utente e la macchina. L’utente cerca emozione, rassicurazione, fiducia. La macchina cerca coerenza, chiarezza, accesso ai dati. Bisogna scrivere e progettare per entrambi. Per chi sceglie e per chi suggerisce.
Io vedo hotel bellissimi ma invisibili
Mi capita spesso di trovare strutture curate, gestite con passione, con valori veri, con storie bellissime da raccontare. Ma online sono nascoste. Non perché non investano. Ma perché non hanno la guida giusta. Non c’è bisogno di strafare. C’è bisogno di capire. E se serve, farsi aiutare. Perché le AI non aspettano che tu sia pronto. E chi non è leggibile, smette di esistere.
Sul mio blog scrivo spesso di come affrontare il cambiamento digitale nel turismo, senza scorciatoie ma con visione. Se vuoi partire da qualcosa di concreto, puoi iniziare da qui: www.annabruno.it
E se vuoi una mano per capire come rendere il tuo sito più leggibile anche per le AI, ti offro volentieri una consulenza gratuita. Un primo confronto può già fare la differenza.